Martedì 15 ottobre alle ore 18 al Centro Culturale Dar al-Hikma in via Fiochetto 15 a Torino si svolgerà il primo incontro della XIII edizione dei “Martedì della Sapienza Islamica” dedicata al tema Lingue sacre e linguaggi.
Questa prima tappa del percorso affronterà il tema della traduzione e interpretazione dei testi sacri.
Il complesso linguaggio simbolico, proprio dei testi sacri di tutte le religioni, offre di per sé moltepossibilità di interpretazione. Non per questo, tuttavia, ogni lettura può venire accettata.
Esistono infatti precise regole di interpretazione e traduzione che gli stessi testi sacri e le religioni hanno sviluppato: una scienza dell’interpretazione codificata in secoli di sapienza all’interno di ogni tradizione, inclusa quella islamica, che da sempre ha accettato molteplici letture del Corano.
Ma se sono possibili molte traduzioni e interpretazioni, è fondamentale allora capire come le religioni abbiano tracciato i limiti tra una lettura ortodossa ed una eterodossa.
Siamo convinti che si tratti di temi di estrema attualità, tutt’altro che “tecnici”, in quanto la strumentalizzazionedei testi sacri è quanto mai all’ordine del giorno, oggi come da sempre, per giustificare atti molto lontani da ogni carattere religioso.
Su questi argomenti vedremo in dialogo un imam e traduttore, una biblista e una traduttrice di arabo.
Intervengono
Abd al-Wadoud Gouraud
Institut des Haute Etudes Islamique
Mariarita Marenco
Biblista, Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionalente
Claudia Maria Tresso
Università degli Studi di Torino
Modera
Hamid Distefano
COREIS Comunità Religiosa Islamica Italiana
L’iniziativa ha ricevuto il patrocinio della Regione Piemonte, della Circoscrizione 7 e dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte, che per la partecipazione agli incontri rilascia crediti per la formazione professionale dei giornalisti: www.formazionegiornalisti.it
Tutti gli appuntamenti – ad ingresso gratuito – si terranno in presenza, con registrazione e pubblicazione su canale Youtube di ISA Academy ETS e Dar al-Hikma.
Un mondo globalizzato dove si va sempre di più verso alcune poche lingue “franche”, uguali per tutti, o verso modi di espressione standardizzati nella comunicazione dei nuovi media, tra hashtag ed emoji, richiede nuovi strumenti culturali che aiutino a non perdersi nelle comunità virtuali, sostenendo e rinforzando il patrimonio delle comunità reali, fatte di specificità culturali, linguistiche ma anche spirituali.
Le comunità abramiche sono chiamate, nell’Islam, “genti del Libro”, in quanto fondate su Libri rivelati in lingue sacre che sono tutt’oggi alla base della vita religiosa per miliardi di fedeli, uomini e donne in tutto il mondo.
Allora, riscoprirela bellezza e complessità di questi linguaggi, così come la ricchezza delle forme d’arte basate sulla calligrafia e lelingue sacre, ma anche la poesiareligiosa, può rappresentare un’occasione per prevenire i pericoli di una conoscenza alterata dagli stereotipi e da una visione soltanto quantitativa e “misurabile” della verità e della Storia.
Conoscere e imparare a custodire questo patrimonio, riconoscendone la complessità, diventa oggi essenziale anche come antidoto al radicalismo, per contrastare quel processo di impoverimento della profondità del linguaggio che porta al letteralismo che è alla base di ogni formalismo nelle religioni.
Si prevede di accompagnare alcune delle relazioni con esposizioni di calligrafie e con spettacoli di “musica e parole”.