Recitazione e calligrafia

Tra disciplina ed educazione religiosa. Con mostra di calligrafia islamica

La prossima tappa del percorso attraverso i linguaggi e le lingue sacre ci porta al tema della calligrafia e la recitazionedue arti che da millenni esprimono la bellezza e la ricchezza di tutte le lingue sacre.


Proprio l’arte calligrafica e la recitazione possono inoltre educare le anime ad una disciplina che non è mai solo apprendimento mnemonico di tecniche.

Rappresentanti delle tradizioni indùebraica e islamica metteranno in dialogo queste scienze così antiche e oggi così poco conosciute, nell’era delle onnipresenti tastiere e dello streaming di ogni possibile contenuto.

Durante il convegno verranno inoltre esposte alcune opere d’arte di calligrafie islamiche realizzate da artisti contemporanei italiani e internazionali.

L’appuntamento è come sempre di martedì, 21 gennaioalle ore 18 al Centro Culturale Dar al-Hikma di Torino (via Fiochetto 15)peril quartoincontro della 13a edizione dei “Martedì della Sapienza Islamica” promossa da ISA Academy ETS, in collaborazione con il Centro Culturale Dar al-Hikma e la COREIS Italiana.

Intervengono
Mulayka Laura Enriello, ISA Academy ETS
Swamini Shuddhananda Ghiri,monaca, Unione Induista Italiana
Sonia Brunetti Luzzati, Comunità ebraica Torino 

Modera
Mustafa Roma, COREIS Italiana

L’iniziativa ha ricevuto il sostegno della Fondazione CRT, nonché il patrocinio della Regione Piemonte, del Comune di Torino, della Circoscrizione 7 e dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte. 


Tutti gli appuntamenti sono ad ingresso libero, in presenza, con registrazione e pubblicazione su canale Youtube di ISA Academy ETS e Centro Dar al-Hikma.


Perchè parlare di lingue sacre?

Un mondo globalizzato dove si va sempre di più verso alcune poche lingue “franche”, uguali per tutti, o verso modi di espressione standardizzati nella comunicazione dei nuovi media, tra hashtag ed emoji, richiede nuovi strumenti culturali che aiutino a non perdersi nelle comunità virtuali, sostenendo e rinforzando il patrimonio delle comunità reali, fatte di specificità culturali, linguistiche ma anche spirituali.

Le comunità abramiche sono chiamate, nell’Islam, “genti del Libro”, in quanto fondate su Libri rivelati in lingue sacre che sono tutt’oggi alla base della vita religiosa per miliardi di fedeli, uomini e donne in tutto il mondo.

Allora, riscoprirela bellezza e complessità di questi linguaggi, così come la ricchezza delle forme d’arte basate sulla calligrafia e lelingue sacre, ma anche la poesiareligiosa, può rappresentare un’occasione per prevenire i pericoli di una conoscenza alterata dagli stereotipi e da una visione soltanto quantitativa e “misurabile” della verità e della Storia.

Conoscere e imparare a custodire questo patrimonio, riconoscendone la complessità, diventa oggi essenziale anche come antidoto al radicalismo, per contrastare quel processo di impoverimento della profondità del linguaggio che porta al letteralismo che è alla base di ogni formalismo nelle religioni.

Si prevede di accompagnare alcune delle relazioni con esposizioni di calligrafie e con spettacoli di “musica e parole”.