Illetterati, letterati e letteralismo

“Una lingua di verità per gli uomini degli ultimi tempi”

Durante gli incontri di questo ciclo dedicato ai linguaggi e lingue sacre, dal pubblico spesso è arrivata la domanda su come sia possibile, nel mondo globalizzato e iper-comunicativo di oggi, trovare ancora un “linguaggio di Verità“.
 
Allora può essere utile tornare a quelle figure che nella tradizione islamica, ma anche in tutte le altre religioni e civiltà, erano santi e mistici “illetterati”: uomini e donne che, pur non avendo ricevuto un’istruzione o aver compiuto un percorso di studi, erano tuttavia in grado di rispondere nel dettaglio su complesse questioni teologiche, filosofiche e storiche.
Lo stesso Profeta dell’Islam Muhammad era illetterato.
 
Questo tipo di sapienza verginale – che nulla ha a che vedere con certi “elogi dell’ignoranza” attuali – sembra rappresentare la fonte per la sapienza dei “letterati”, anche se esiste sempre il pericolo – in ogni religione ed epoca – che questa sapienza venga presa troppo “alla lettera”, prevalendo così il letteralismo.
 
Nel prossimo incontro dei Martedì della Sapienza Islamica cercheremo di scoprire come questa dinamica tra illetterati e letterati si sia tramandata nella tradizione ebraica, cristiana ed islamica, che nel Corano fa riferimento proprio ad un “linguaggio di Verità per gli uomini ultimi”.
 
L’appuntamento è come sempre di martedì, 11 marzo alle ore 18 al Centro Culturale Dar al-Hikma di Torino (via Fiochetto 15) per il sesto incontro della 13a edizione dei “Martedì della Sapienza Islamica” promossa da ISA Academy ETS, in collaborazione con il Centro Culturale Dar al-Hikma e la COREIS Italiana.
 

Intervengono
 
Mikail Mocci, rivista Sacrum et Polis

Rav Ariel Finzi, rabbino capo di Torino

Roberta Ricucci, Università di Torino 

Modera
Aisha Lazzerini, COREIS Italiana


L’iniziativa ha ricevuto il sostegno della Fondazione CRT, nonché il patrocinio della Regione Piemonte, del Comune di Torino, della Circoscrizione 7 e dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte. 


Tutti gli appuntamenti sono ad ingresso libero, in presenza, con registrazione e pubblicazione su canale Youtube di ISA Academy ETS e Centro Dar al-Hikma.


Perchè parlare di lingue sacre?

Un mondo globalizzato dove si va sempre di più verso alcune poche lingue “franche”, uguali per tutti, o verso modi di espressione standardizzati nella comunicazione dei nuovi media, tra hashtag ed emoji, richiede nuovi strumenti culturali che aiutino a non perdersi nelle comunità virtuali, sostenendo e rinforzando il patrimonio delle comunità reali, fatte di specificità culturali, linguistiche ma anche spirituali.

Le comunità abramiche sono chiamate, nell’Islam, “genti del Libro”, in quanto fondate su Libri rivelati in lingue sacre che sono tutt’oggi alla base della vita religiosa per miliardi di fedeli, uomini e donne in tutto il mondo.

Allora, riscoprirela bellezza e complessità di questi linguaggi, così come la ricchezza delle forme d’arte basate sulla calligrafia e lelingue sacre, ma anche la poesiareligiosa, può rappresentare un’occasione per prevenire i pericoli di una conoscenza alterata dagli stereotipi e da una visione soltanto quantitativa e “misurabile” della verità e della Storia.

Conoscere e imparare a custodire questo patrimonio, riconoscendone la complessità, diventa oggi essenziale anche come antidoto al radicalismo, per contrastare quel processo di impoverimento della profondità del linguaggio che porta al letteralismo che è alla base di ogni formalismo nelle religioni.

Si prevede di accompagnare alcune delle relazioni con esposizioni di calligrafie e con spettacoli di “musica e parole”.